Il nostro pranzo estivo prosegue piacevolmente tra una chiacchierata e l’altra, è proprio rilassante stare insieme a questi ragazzi che hanno tante cose da raccontare e di cui parlare. Intorno a noi il fruscio delle foglie, il canto degli uccellini ed il gracidio delle cicale sono la sola musica di questa campagna silenziosa.
«Iris, tu e Cassian sapete quando nasce l’ecoturismo?»
Con questa domanda Camilla, una delle ragazze boy scout, mi sorprende un po’. In effetti non avevo mai pensato a quando questa forma di turismo fosse nata, ritenendola soprattutto dei nostri tempi.
La storia dell’ecoturismo
«La paternità del termine “ecoturismo” è attribuita ad un architetto messicano Hector Ceballos Lascurain nel 1988 – continua Camilla – il quale voleva far riferimento a tutti i viaggi che avevano come mete zone incontaminate del mondo, destinate alla scoperta turistica di un gruppo ristretto di persone, dove la natura avesse ancora il completo dominio. Luoghi che – si spera – non subiscano un turismo intenso da deprivarli della loro naturale bellezza.»
«Il significato moderno – continua Roberto – è poi nato nel 2002 con il Summit Mondiale dell’Ecoturismo in Quebec, dove viene evidenziata l’importanza di due elementi complementari di questa forma turistica:
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lo sviluppo economico
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il rispetto dell’ambiente.»
La forma di turismo più ecosostenibile che rispetta l’ambiente, un modo di viaggiare ancora purtroppo non tanto diffuso (quanto farebbe bene all’ambiente) in aree naturali cercando di limitare l’impatto ambientale a zero.
Nella pratica però spesso questo termine rimane pura astrazione, con cui lavarsi la coscienza per i danni che l’uomo reca al pianeta.
«Nel nostro piccolo potremmo fare tanto – ciascuno di noi – a cominciare dalla scelta dell’auto solo quando strettamente necessario e usare la bici o i mezzi pubblici per i piccoli spostamenti, oppure scegliere mezzi di trasporto meno inquinanti. Naturalmente non basta, ma è un inizio.
Dovremmo imparare a mettere sempre al centro l’ambiente, le comunità del posto e non le nostre voglie o abitudini. Forse il nostro inquinamento sarà anche tollerato dall’ambiente, ma poi a farne le spese saranno le future generazioni per le quali ci saranno aspettative inferiori rispetto a quelle attuali.»
Le parole di Roberto mi colpiscono, è un boy scout ed un ragazzo giovane, ma molto più maturo della sua età.
Obiettivo sostenibilità
Sembra che i viaggiatori siano più consapevoli del modo di viaggiare, apprezzando maggiormente strutture ricettive che rispettano l’ambiente ed in grado di offrire prodotti locali, ecologici e sani.
Cammini, escursioni in mountain bike, esplorazioni senza inquinare… gli anni futuri sembrano essere all’insegna del green, cresce la voglia da parte dei nuovi turisti di essere coinvolti nella cultura del posto e ricevere un maggior contatto umano.
Il turismo sostenibile è la nuova frontiera del viaggio e di scoperta.
Preservare il territorio, proteggere l’ambiente, tutelare la cultura e le tradizioni del luogo. Sono questi motivi che spingono a scegliere sempre più la vacanza sostenibile. Sono preferite mete vicine raggiungibili con il turismo di prossimità, per conoscere i borghi meno noti del nostro paese.
«Naturalmente c’è anche un risvolto commerciale ed il desiderio di intercettare una domanda di sostenibilità sempre in crescita. Il modo di viaggiare si sta orientando verso modelli più vicini alla natura, con spostamenti e soggiorni a basso impatto ambientale, tipici degli Amici della Natura.
La tendenza era già in corso, è vero, poi il post-pandemia è sicuramente stato un volano.
Per questo i viaggiatori sono più propensi a scegliere quelle strutture ricettive che seguono questa disciplina, che usano prodotti, materiali e fonti sostenibili, promuovono soluzioni di mobilità e usano prodotti locali.»
Io e Cassian ci ritroviamo perfettamente nelle parole di Camilla, sono state le prime fasi del post-pandemia a farci scegliere un ambiente ed una struttura ricettiva più riservata, lontana dalla frenesia della società moderna.
Dopo un lungo periodo di stress e di preoccupazioni avevamo proprio bisogno di allontanarci da tutto e prendere la vita più lentamente!!
Iris
una turista, che ha riscoperto la “lentezza”