Siamo in Piazza dei Priori, così chiamata dal nome dell’edificio principale qui presente, il Palazzo dei Priori, sede del Comune di Volterra dal duecento, il più antico palazzo comunale di tutta la Toscana, perfino più di Palazzo Vecchio di Firenze. Sì avete capito bene!!
Prima di entrare io e Cassian rimaniamo affascinati ad osservare questo storico palazzo, la cui mole domina tutta la piazza.
Il Palazzo è costruito interamente in pietra, coronato da merli a semicerchio.
La facciata è meravigliosa!! Gli stemmi in terracotta policroma dei Della Robbia rappresentano i magistrati fiorentini che governarono al Città dopo la sua conquista del 1472. Tra le finestre al piano terra è presente un’incisione che rappresenta l’unità di misura usata nel medioevo dal Comune di Volterra, la “canna volterrana”. Questa differiva da quelle usate nelle altre città vicine poiché misurava 2,52 metri ed era suddivisa in 4 braccia da 63 cm, a loro volta divisi in 12 once di 5,25 cm ciascuna.
Salendo con lo sguardo si trovano le numerose bifore, in stile gotico, dei piani superiori ed il meraviglioso orologio del 1393.
Entrando nell’atrio io e Cassian osserviamo altri stemmi e sulla destra un colonnato, dove un tempo si svolgevano le riunioni, è la sala del Giudice Conciliatore.
Un tripudio di colori
Il Palazzo dei Priori, aperto alle visite pubbliche, racchiude al primo piano la Sala del Maggior Consiglio e la Sala della Giunta, oltre ad alcuni uffici comunali.
La Sala del Consiglio è ancora oggi usata per le riunioni e le celebrazioni pubbliche, entrando siamo accolti dalle ricche decorazioni ed un affresco dipinto alla fine dell’800.
Gli scranni storici ed i teli color porpora sono delimitati da una ringhiera in legno intarsiata con abilità. Una magnifica decorazione inquadra gli stemmi delle famiglie nobili di Volterra, alternati allo stemma della Città: la croce rossa su sfondo bianco. Una parete è interamente occupata dall’affresco raffigurante l’annunciazione dei Santi Giusto, Ottaviano, Cosma e Damiano, datato 1383. Nato per opera di Iacopo di Cione Orcagna, è forse il primo dipinto di scuola fiorentina.
Un’altra parete è occupata dal quadro “Le nozze di Cona” di Donato Mascagni del XVI secolo.
Adiacente alla Sala un’altra più piccola, la Sala della Giunta, utilizzata in origine per le riunioni ristrette tra i Priori, o sede di eventi minori. Questa non conserva l’intonacatura, ma la pietra è ben visibile. Alle pareti si ammirano i seggi dove prendevano posto i magistrati del Comune, mentre al di sopra di questi l’affresco “San Girolamo” di Luca Signorelli (del 1491), il dipinto “Giobbe” di Donato Mascagni, “natività di Maria” di Gian Domenico Ferretti del 1741 e “Adorazione dei Magi” di Ignazio Hugford sempre dello stesso anno.
Saliamo…
Saliamo al secondo piano, fino al sottotetto, sedi di mostre ed esposizioni. Affacciandoci dalle grandi finestre, che danno sulla piazza, si vedono il Palazzo Pretorio costruito nel 1320, il Palazzo Vescovile, il Palazzo Inghirami ed altre dimore delle più influenti famiglie cittadine, oggi sedi delle principali amministrazioni della Città.
Salendo ancora arriviamo alla Torre Civica, a base pentagonale, attraverso una scala di ferro che termina in una scala a chiocciola… qui io e Cassian rimaniamo estasiati e stupefatti dall’eccezionale panorama aperto sulla Città, sul parco archeologico “E. Fiumi” e sulle verdi colline che custodiscono Volterra.
Lo sguardo si spinge fino all’orizzonte, dove una fascia lucida e splendente mette in risalto le principali isole dell’arcipelago Toscano e la parte terminale della Corsica… non possiamo credere ai nostri occhi, quello è il mare!!
Non avremmo mai pensato di vederlo da Volterra e guardando meglio notiamo anche un piccolo “puntino bianco” che lo solca, sicuramente una nave da crociera.
Osservando invece la Città notiamo le principali vie che la compongono, la distesa di tetti sottostanti intervallati da graziosi giardini nascosti dai perimetri delle case, mentre le persone, piccoline da quassù, passeggiano per il centro storico e le strade laterali. È davvero magnifico!! Sono rapita da tutto questo e non vorrei più scendere.
Riesco solo ad immaginare parzialmente cosa si possa vedere dalla sommità della Torre, fin sopra le campane, dove si trova solamente la bandiera di metallo che gira al cambiare del vento.
Io e Cassian siamo letteralmente conquistati e sbalorditi!! Davvero tutto emozionante e non possiamo fare a meno di scattare qualche foto mentre una brezza estiva ci accarezza il volto.
La storia del Palazzo dei Priori
È giunto però il momento di scendere… altri turisti dopo di noi “reclamano” la loro visita. Così a malincuore ripercorriamo al contrario i gradini che ci hanno condotto fino alla Torre Campanaria.
Una volta usciti compriamo una guida e ci sediamo sul muretto ai piedi del palazzo comunale più antico della Toscana, per approfondire la sua storia.
«La sua costruzione, degna sede del Comune, nella più importante piazza cittadina a ridosso del Duomo fu iniziata grazie a Ildebrando Pannocchieschi, conte palatino dell’Impero, il cui incarico fu affidato al maestro Riccardo da Como nel 1208.
Piano terra e primo piano erano già utilizzati nel 1234 dagli Anziani come residenza. L’attuale nome del Palazzo – una volta era Domus Communis – si deve proprio al titolo che gli Anziani assunsero in seguito.
Ancora oggi è sede dei principali uffici comunali: gabinetto del sindaco, anagrafe, Sala del Consiglio, Sala della Giunta…»
Iris
una turista, che ha riscoperto la “lentezza”