È poco tempo che siamo arrivati in Toscana, precisamente alla casa per ferie ”Il Vile” degli Amici della Natura di Volterra, eppure comprendiamo già che il significato di turismo sostenibile è sinonimo di turismo responsabile ed indica l’atteggiamento rispettoso che ogni turista dovrebbe avere nei confronti della cultura e del territorio, quando visita altri luoghi.
Questo modo di muoversi sta cambiando in meglio il nostro modo di viaggiare ed il significato stesso di turismo, perché l’idea di un profondo rispetto dei territori permette un grande arricchimento sociale e culturale.
Cibo sostenibile
Per la nostra vacanza e, in speciale modo, per vivere questa giornata abbiamo scelto la bici negli spostamenti più brevi e mangiare seguendo la filosofia dello slow-food.
Non a caso il simbolo dello slow-food è quello che rappresenta una “lumachina”, che intende riportare le persone verso un’alimentazione responsabile, che non abbia conservanti, grassi, ma rispetti la salute.
Riscoprire il piacere di mangiare è un piacere che risiede nel gustare con calma i pasti e assaporarne i veri sapori.
Io e Cassian abbiamo scelto la Toscana anche perché, dal lato gastronomico, è una regione che vanta una lunga ed antica storia di zuppe ed acque-cotte. Ha un vasto ricettario, come accade per tutta la cucina italiana, che attinge a quella contadina e dalla magica combinazione di ingredienti poveri nascono i grandi piatti della nostra tradizione.
Volterra, in particolar modo, è una delle Città toscane dove poter conoscere da vicino le ricette tipiche di un tempo, ricche di tradizione e di sapori del passato.
Così ci siamo diretti verso un’Osteria consigliata da alcuni abitanti del luogo e qui abbiamo assaporato le squisitezze ed i profumi di questo angolo di paradiso in Toscana… tutti racchiusi in un piatto!!
Già ci ha tolto il respiro il panorama mozzafiato: un morbido tappeto verde di colline, che accompagna lo sguardo fino al mare incredibile!!
“Guarda Iris!!” Cassian mi indica qualcosa in lontananza… Un “piccolo” oggetto bianco attraversa la distesa blu e subito capiamo che quella è una nave da crociera, che solca il Mar Tirreno.
Che fortuna essere qui all’aria aperta, baciati dal caldo sole estivo, in procinto di assaporare i piatti volterrani, che si annunciano con un inebriante profumo dalla cucina dell’Osteria.
I sapori della semplicità
L’accogliente proprietario ci fa accomodare al tavolo, all’esterno del locale, riparato dagli ombrelloni ed una brezza estiva ci accarezza mentre scegliamo dal menu.
Cassian inizia con uno dei piatti che rappresenta la Toscana per eccellenza, la Pappa al Pomodoro, da sempre considerato un alimento povero in questi anni è tornato ad essere uno dei piatti più amati. Ha origini contadine i cui ingredienti principali sono: il pomodoro, il pane toscano raffermo, olio toscano extravergine di oliva, aglio, basilico, sale e pepe.
Non ci facciamo illudere dalla sua semplicità, la Pappa al Pomodoro è una vera star della cucina volterrana.
Io invece, prendo la Zuppa alla Volterrana e l’oste ci spiega che alle verdure del territorio, come il gustoso cavolo nero ed i fagioli i nostri avi aggiungevano materie prime, quali la cotenna, le frattaglie e altre parti del maiale che oltre ad insaporire la pietanza non dovevano essere sprecate.
Oggi ritroviamo questi piatti nel menu dei ristoranti tipici, ma un tempo erano la quotidianità che bollivano e ribollivano – da qui nasce la Ribollita – nelle pentole delle nonne.
La Zuppa alla Volterrana ne è un esempio: un gustoso trionfo di verdure di stagione, lentamente stufate e poi inzuppate nel pane.
Come secondo piatto Cassian decide di prendere la Trippa alla Volterrana, un’altra portata tradizionale e protagonista della storia del territorio.
Infatti apprendiamo dal proprietario del locale che in passato, ogni alabastraio – artigiano artistico di Volterra – aveva l’abitudine di mangiare a colazione la trippa, accompagnata da baccelli, affettati e pecorino. E per questo forte attaccamento alla storia della Città, la Trippa alla Volterrana è uno dei piatti di cui Volterra e più orgogliosa.
Anch’io mi dedico alla carne nostrana e non potevo non assaggiare il “Cinghiale alla Volterrana”, un piatto dal sapore intenso con bocconcini di carne di cinghiale rosolati e sfumati con ottimo vino rosso ed accompagnati da olive nere.
Tutto quanto è una prelibatezza che ci lascia estasiati!
Non dimentichiamo la cena…
Una volta lasciata l’Osteria, dove l’accoglienza dei proprietari ci ha fatto sentire in famiglia ed i piatti succulenti ci hanno fatto fare un salto indietro nel tempo, vogliamo prolungare questi sapori anche per cena e ci dirigiamo verso una Enoteca, vicina alla via principale della Città, per acquistare salumi e formaggi. La giovane negoziante dai capelli neri ci consiglia il pecorino, un formaggio stagionato dal sapore dolce e piccante, con un retrogusto di erbe aromatiche e fiori, da accompagnare con una confettura. Insieme acquistiamo anche il “Muffone”, un formaggio fresco, morbido prodotto con latte fresco di mucca pastorizzato, caglio naturale, fermenti lattici selezionati e Sale di Volterra. Ottimo abbinato con affettati, frutta fresca e utilizzato per crostoni al forno.
Non poteva mancare il prosciutto di cinta senese e per concludere Cantuccini e Vin Santo, Panforte e Panpepato prodotti tutto l’anno da una nota pasticceria artigianale di Volterra.
Questi ultimi sono alcuni dolci con i quali la maggior parte dei turisti decide di concludere la propria cena, scegliendoli perché rendono famosa la Toscana e soprattutto Volterra.
Tutti alimenti a km 0 (chilometro zero), locali e tipici della storia e della trazione volterrana. Ovviamente non sono i soli!! Oggi abbiamo voluto assaggiare questi e durante la nostra vacanza eco-sostenibile avremo modo di fare con tanti altri!!
Iris
una turista, che ha riscoperto la “lentezza”