Donata De Bernardi
Donata De Bernardi, pur essendo originaria del nord Italia, da anni vive e lavora in Toscana a Calcinaia, paese del Lungomonte Pisano diventata da tempo sua patria d’elezione.
Donata si è diplomata nel 1985 all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove ha successivamente frequentato per due anni la ”Scuola Libera del Nudo”.
Parallelamente al suo percorso di pittrice, durante il quale ha effettuato mostre personali e collettive, ha iniziato a insegnare nei Laboratori di Libera Espressione del proprio Comune (1986-1992) concretizzando la passione di comunicare ai ragazzi il suo grande amore per l’Arte.
Dal 2000 Donata insegna Arte e Immagine nella Scuola Secondaria di Primo Grado e dal 2011 presso il plesso “Di Bartolo” di Buti.
La mostra a Volterra - 2023
"Borders of colors: confini di colore"
E’ con grandissimo piacere che abbiamo l’opportunità, come Gruppo Italiano Amici della Natura di Volterra, di presentare al pubblico l’espressività artistica di Donata De Bernardi, che si è concretizzata con la realizzazione di una esposizione pittorica frutto degli studi compiuti, della sua attività professionale, ma anche della sua passione per le arti figurative in genere.
Donata svolge la sua attività lavorativa presso l’Istituto Comprensivo “Iqbal Masih” di Bientina e a Buti, dove da anni insegna con impegno e dedizione materie artistiche. Abbiamo avuto modo di conoscerci durante le gite scolastiche di istruzione effettuate nel corso degli ultimi 15 anni a Volterra e che hanno visto lei, i suoi colleghi ed i gruppi di studenti ospiti presso l’Osservatorio Astronomico Volterra e la nostra casa per ferie “Il Vile”. Grazie alle gite di istruzione ha frequentato e conosciuto ambienti nei quali la vena artistica della città si è espressa al suo più alto livello:
il Museo Etrusco Guarnacci con la straordinaria collezione di reperti archeologici che custodisce, la Pinacoteca Civica dove sono esposte le opere dei più grandi Maestri italiani dal Rosso Fiorentino al Signorelli, e le botteghe artigiane dell’alabastro che hanno reso Volterra celebre nel mondo. Tutto questo l’ha affascinata.
E’ in questo contesto che, durante i momenti didattici con i suoi allievi, abbiamo avuto modo di osservare, con curiosità e stupore, come riuscisse con grandissima facilità ed immediatezza mediante pochi tratti di pennello, a materializzare su semplici fogli di carta gli angoli più suggestivi della nostra città. Fossero essi costituiti da elementi architettonici oppure da alberi o composizioni floreali, Donata riusciva a trasmettere anche agli alunni la sua stessa facilità di tratto. E’ nata da questa semplice esperienza l’idea di realizzare una mostra pittorica con la quale Donata potesse presentare il suo personale modo di esprimersi mediante pennelli e colori, costituito da linee marcate che delimitano ed
esaltano le forme in una maniera che ricorda molto da vicino una vetrata in stile gotico. Siamo sicuri che Volterra ed il suo pubblico, da sempre aperti a qualsiasi forma di espressività artistica, non possano far altro che accoglierla con interesse.
Il Gruppo Italiano Amici della Natura Sezione di Volterra intende ringraziare Donata per aver accolto positivamente la proposta di realizzare una sua personale a Volterra e allo stesso tempo sente il dovere di formulare il più sincero augurio che l’esposizione della sua produzione artistica possa riscuotere successo, nel trasmettere emozioni e vive sensazioni a tutti coloro che avranno modo di visitarla.
Gruppo Italiano Amici della Natura di Volterra
Conosco Donata De Bernardi da diversi anni, da quando, con le classi della scuola media di Buti veniva a Volterra per realizzare esperienze ambientali con i suoi studenti presso l’Osservatorio Astronomico di Volterra.
Durante uno di questi incontri Donata ha iniziato a parlare di sé molto timidamente, della sua pittura, della sua tecnica, dei suoi soggetti preferiti e in una di queste occasioni ha espresso il desiderio di fare una mostra a Volterra, un sogno tenuto celato per diversi anni.
La pittura di Donata De Bernardi affonda le radici nella conoscenza delle arti visive, perché l’artista non è una autodidatta, infatti oltre ad essere pittrice, insegna materie artistiche.
Ciò che colpisce è il modo di costruire il quadro, con la scrupolosa meticolosità del disegno, con tutte le regole che questo comporta. Il bianco della tela, oppure un leggero sottofondo colorato diventano lo spazio su cui l’idea inizia a concretizzarsi in immagine, un reticolo di segni che mettono in evidenza paesaggi collinari, boschi, giardini, cromatismi intensi e profondi.
Il colore si distende sulla tela, nelle forme disegnate ma senza seguire le linee, un metodo tipico della pittura impressionista. La luce prende il sopravvento su tutto, invade il cielo, i fiori, gli alberi… tutto diventa vibrante emozione, “Vedo ovunque nella natura, ad esempio negli alberi, capacità d’espressione, per così dire, un’anima”. Vincent Van Gogh.
La tavolozza pittorica di Donata, man mano che prosegue il dipinto, si fa sempre più ricca di accostamenti cromatici molto coraggiosi senza concedere niente a compiacimenti intimisti. Violetto, arancio, fuxia, verde, blu diventano una danza sinuosa, un sottofondo musicale ritmato e frenetico.
Infine il colore blu, viola, nero dato con il pennello, mescolandosi tra di loro diventa segno, nuova costruzione, ritrova quello della matita e inizia a chiudere gli spazi esaltandone i contorni e di nuovo i colori che diventano tantissimi, cromaticamente perfetti. Un puzzle formato da migliaia di tessere irregolari le quali aggiungono movimento, accentuando talvolta l’aria mossa dal vento quando accarezza la chioma di un albero, oppure l’andamento ondulato delle colline.
I fiori, i cespugli, gli alberi con i loro tronchi antichi diventano vetrate di chiese mediterranee dove il piombo che lega i vetri colorati è come il nero di Donata che sulla tela accentua la trasparenza solare dei colori, anche se un filo sottile di tristezza può prendere l’osservatore per un’idea di natura rappresentata, fin troppo bella, ma drammaticamente inesistente.
Rara è la presenza umana nei dipinti di Donata De Bernardi, la sua figura è una statua, un decoro, un abbellimento aggiunto ad un mondo idealmente fermato nella luce solare; di nuovo quei segni neri, graffi ripetuti per scavare dentro ognuno di noi, con forza, con coraggio, per una verità a cui non si può dire no, come Egon Schiele oppure Jean Dubuffet, per non essere trasportati dal compiacimento formale fine a sé stesso.
Sergio Borghesi