Salutiamo per adesso i ragazzi scout alla casa per ferie “Il Vile”, in attesa di ritrovarli la sera al nostro rientro. Non è una giornata troppo calda e decidiamo di fare una passeggiata con le nostre bici in direzione di Volterra. Ci attende la visita al Palazzo dei Priori.
Mentre ci incamminiamo io e Cassian parliamo di trekking, una delle nostre passioni.
Diciamo la verità, pur praticandolo poco per via del lavoro e delle distanze, il cammino – detto anche trekking – ci ha sempre affascinato. Anche per questo abbiamo cercato una meta dove il cammino fosse dedicato al turismo lento, nato per valorizzare e far scoprire i luoghi che attraversa in modo sostenibile. Così si ha la possibilità di conoscere i borghi più belli d’Italia e conoscere, tappa dopo tappa, le loro tradizioni e le loro culture.
I percorsi che piacciono a noi sono quasi sempre in collina, immersi nella natura, incrociano sentieri già esistenti e vie storiche. Così definiamo quale cammino poter intraprendere nei prossimi giorni.
Il nostro cammino
Se ci domandiamo perché ci piace tanto il trekking forse è perché l’Italia offre una rete di cammini che portano veramente a riscoprire la vera essenza del viaggio, non solo fisico ma anche e soprattutto interiore, presentando itinerari sempre nuovi e lontani dalle rotte del turismo di massa.
La nostra è una scelta di nicchia, che negli ultimi anni ha visto un vero boom di crescita.
La Via Francigena è sicuramente la più nota, eppure molti sono i percorsi che portano a scoprire angoli meno conosciuti del nostro bellissimo paese.
Pensiamo un attimo alla varietà: paesaggi di collina, di montagna, marittimi con fiumi e laghi; una diversità di ambienti naturali e borghi pronti ad accoglierci.
Da nord a sud è bello scoprire l’Italia a piedi, attraverso paesaggi sconfinati e luoghi ricchi sia di storia che di cultura. Per noi in particolar modo la Toscana.
Ognuno può trovare il suo percorso adatto, in base alle proprie forze ed alla propria preparazione, l’importante è viaggiare lentamente, al ritmo dei propri passi mentre gli occhi si riempiono delle bellezze incontrate.
La nostra filosofia
«Viaggiare in aree naturali relativamente indisturbate o incontaminate con lo specifico obiettivo di studiare, ammirare e apprezzare lo scenario, le sue piante e gli animali selvaggi, così come ogni manifestazione culturale esistente, passata e presente, delle aree di destinazione.»
Queste le frasi che mi ripeto mentalmente durante la passeggiata in bici. Non sono mie, il loro autore è l’architetto messicano Ceballos-Lascurain, padre del termine ecoturismo. Vi ricordate? Lo avevo già nominato.
La filosofia è sempre quella di promuovere uno sviluppo sostenibile del settore turistico, non esaurire le risorse, accettare l’ambiente nella sua realtà ed entità senza volerlo modificare o adattare ai propri voleri, per un incontro diretto con l’ambiente.
Le preoccupazioni ambientali stanno ormai da anni spingendo ad agire in modo responsabile anche durante il nostro tempo libero. Come ecoturisti io e Cassian visitiamo Volterra, vi trascorriamo del tempo e vi spendiamo denaro.
Prima di arrivare qui ci siamo informati sulla destinazione per conoscere i costumi, la storia, la cultura, il dialetto e l’ambiente naturale.
Il nostro modo di comportarci in vacanza determina il nostro impatto ambientale sulla Città stessa ed il suo territorio. E ciò che più ci piace è prenderci del tempo per ascoltare le persone che incontriamo durante la nostra vacanza.
Pedalata dopo pedalata arriviamo alla Piazza principale di Volterra… lasciamo le nostre bici ad un deposito bagagli e rimaniamo affascinati dalla bellezza dei palazzi che la circondano.
Dopo un’attenta osservazione degli edifici e aver scattato qualche foto entriamo nell’ingresso storico del Palazzo dei Priori e, pur essendoci l’ascensore, decidiamo di salire le scale. Quante persone le avranno percorse durante questi secoli? E quali personaggi importanti saranno saliti ai piani alti del palazzo?… Ma questo è un altro racconto!! Alla prossima lettura!!
Iris
una turista, che ha riscoperto la “lentezza”